Prestiti personali: attenzione alle trappole

Un gran numero di nostri connazionali continua ad avere notevoli problemi di liquidità. Si tratta del lascito di un decennio, quello che ha fatto seguito allo scoppio della bolla dei mutui Subprime, che ha messo a dura prova i bilanci familiari. Oltre alla gelata dei consumi, infatti, ha pesato in tal senso anche il pesante deperimento di stipendi e pensioni che è proseguito nella sua corsa innescata ormai da tempo. Basti pensare che nel periodo in considerazione proprio il nostro Paese è l’unico che ha visto calare il potere d’acquisto nell’area Euro, secondo gli analisti proprio a causa delle politiche restrittive adottate per cercare di riportare sotto controllo il debito pubblico. Una situazione che cumulandosi alla bassa crescita ha innescato problemi non da poco per le famiglie, soprattutto quelle che hanno figli giovani che non riescono a trovare

Prestiti online: possono essere la soluzione ideale?

L’incertezza della situazione economica spinge molti italiani a guardare con una certa preoccupazione al futuro. Il sommarsi tra stipendi e pensioni sempre più magre e bilanci familiari messi in difficoltà da anni di austerità, ha in effetti prodotto una situazione sociale estremamente incerta, soprattutto per categorie deboli come i giovani e coloro che non hanno un lavoro o hanno contratti atipici.

Una situazione di questo genere pone una seria ipoteca anche sul futuro, in quanto va a generare una notevole incertezza. Incertezza che si riflette anche sulle scelte del sistema creditizio, che oscilla tra la necessità di mettersi in sicurezza e l’esigenza di non tagliare fuori fasce di potenziali clienti. Basti pensare che in base a recenti calcoli, proprio i criteri di erogazione dei prestiti hanno reso possibile l’accesso al credito ad appena dieci milioni di nostri connazionali

Prestiti con delega di pagamento: a chi convengono?

Non è raro il caso in cui chi già sta pagando le rate mensili di un prestito, con la formula nota come cessione del quinto, possa trovarsi nella necessità di doverne richiedere un secondo per fare fronte ad improvvise urgenze finanziarie. Soprattutto in un momento di prolungata difficoltà per l’economia si tratta in effetti di una ipotesi abbastanza concreta, tale da spingere gli interessati a chiedersi se esistano soluzioni più convenienti di altre in tal senso.

La risposta più concreta ad una problematica di questo tipo, può essere rappresentata dal prestito con delega di pagamento, noto agli addetti ai lavori anche come doppia cessione del quinto di stipendio o pensione. Andiamo quindi a vedere più da vicino di cosa si tratti, se convenga effettivamente e, in tal caso, a chi.

 

La doppia cessione del quinto: di

Senza finanziamenti, l’80% dei consumatori rinuncerebbe agli acquisti

In un momento non brillantissimo dal punto di vista economico, a sostenere l’attitudine al consumo degli italiani è soprattutto il credito. Basta in effetti vedere l’ultimo report elaborato dall’Osservatorio Compass per comprendere come proprio i prestiti siano ormai un motore notevole della nostra economia. Addirittura l’80% del campione intervistato, infatti, afferma che senza la stampella rappresentata da un finanziamento avrebbe rinunciato all’acquisto poi portato a termine. Un dato che riguarda in particolare il settore dei veicoli, auto e moto, se si pensa che nel corso del 2018 la media degli importi finanziati tramite venditori convenzionati per l’acquisto di un’auto si è attestata a 14.401 euro (+4% sul 2017) per il nuovo e a 11.296 (+3,9%) per l’usato.

Un trend che dovrebbe senz’altro proseguire anche nei prossimi anni, considerato come buona parte del continente europeo sia

Cessione del quinto: attenzione all’assicurazione

La cessione del quinto è una formula creditizia che sta avendo grande successo in Italia, come dimostrato dalle statistiche relative all’anno in corso. Si tratta però di una soluzione che presenta più di qualche rischio, il quale andrebbe quindi soppesato con una certa attenzione prima di aderire alla proposta di una delle società attive in questo particolare comparto.

Uno dei rischi più grossi è quello rappresentato dall’assicurazione obbligatoria per legge messa a corredo della cessione preventivata. Basta dare una rapida occhiata sul web per notare come da più parti si segnalino situazioni abnormi verificatesi a seguito della perdita del posto di lavoro da parte dell’interessato. In questi casi, infatti, dopo essere stata risarcita dall’assicurazione, la finanziaria ha anche provveduto a chiedere il saldo al cliente, nonostante avesse già provveduto a riscuotere il dovuto dall’azienda con cui aveva contratto

Il web sta rivoluzionando anche il credito

Internet sta rivoluzionando anche il credito. Non dovrebbe stupire, considerato come in base alle ricerche effettuate da Nielsen e Censis ormai gran parte dei nostri connazionali disponga di mezzi tecnologici di ultima generazione in grado di interagire con il web. Il 77% di coloro che hanno accesso a Internet, in particolare, opera raffronti tra i prezzi e l’81% va a cercare informazioni su prodotti e aziende, in modo da evitare fregature.

L’arma che sta cambiando profondamente la rete, quindi, è la recensione. Una pessima nomea sul web rischia di diventare per un’azienda un vero e proprio chiodo conficcato sulla sua bara commerciale. Una realtà che riguarda non solo gli e-commerce, ma anche chi fornisce servizi creditizi.

 

L’indagine di Trustpilot e London Research

 

Di recente, Trustpilot, una community online che raggruppa quasi 200mila consumatori pronti

Prestito Bancoposta: è realmente conveniente?

Il Prestito Bancoposta è oggetto ormai da tempo di ampia discussione. Se infatti gli spot televisivi puntano da sempre sulla sua convenienza, molti consumatori si chiedono se essa sia reale o soltanto asserita. Una domanda che si è posta del resto anche Altroconsumo, cercando di analizzare nel dettaglio il prodotto di Poste Italiane. Dando infine una risposta molto articolata.

 

Tre prodotti differenti

 

Il primo punto da mettere in rilievo è che la dizione Prestito Bancoposta va in pratica a ricoprire tre prodotti ben distinti, offerti rispettivamente da Findomestic, Compass e Deutsche Bank. Le caratteristiche di ognuno dei prestiti sono le seguenti:

Findomestic concede il prestito solo a chi vanti un conto Bancoposta e il capitale accordato può andare da 3mila a 60mila euro, con una durata da 12 a 120 mesi, TAN attestato ad un

Cattivi pagatori: è possibile la cancellazione?

Per chi è iscritto in uno dei database approntati all’uopo dalle società specializzate, la nomea di cattivo pagatore equivale ad una sorta di dannazione. Chi fa parte di questa categoria, infatti, rischia di ritrovarsi sbarrate le vie del credito, a meno di non rassegnarsi a percorrere strade più impervie e spesso onerose. Proprio per questo motivo è importante comunque effettuare la cancellazione una volta che la propria situazione debitoria sia stata regolarizzata. Stando magari attenti a non incappare in qualche truffa, considerato come nel nostro Paese esistano società che garantiscono un servizio di questo genere facendosi pagare per un lavoro mai realmente effettuato.

 

Come cancellarsi dal SIC

 

I database che raggruppano i nominativi dei cattivi pagatori sono raggruppati nel SIC, acronimo di Sistemi di Informazione Creditizia. Si tratta in pratica di banche dati consultate

Le buste paga italiane sono sempre più magre

 

L’Italia continua a palesare notevoli problemi non solo dal punto di vista della mancanza di lavoro, ma anche relativi alle retribuzioni di chi invece un lavoro lo ha già. I lavoratori italiani, infatti, sono costretti a lasciare al fisco una parte notevole del proprio reddito, come ricordato dal report pubblicato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), una situazione che migliora leggermente solo per coloro che possono fare ricorso alle detrazioni. A ciò si deve aggiungere anche il fatto che proprio le buste paga sono tra le più leggere in tutto il mondo industrializzato. I lavoratori tricolori, infatti, guadagnano in media circa 40.240 dollari all’anno, ponendosi al 19° e penultimo posto della relativa classifica, quasi 700 in meno della media e solo il Canada fa di peggio, con 37.930 dollari.

Naturalmente i dati in questione hanno